In un mondo in rapida evoluzione come quello della tecnologia delle fotocamere digitali, non è comune vedere prodotti che cambiano radicalmente il nostro approccio alla fotografia.
Quando l’Hasselblad X1D è stata presentata nel 2016, ha cambiato l’approccio alla fotografia medio formato (o più precisamente, medio formato digitale). Un'elegante fotocamera mirrorless non molto più grande o più pesante di una Leica M digitale e addirittura più piccola di molte reflex digitali, ospitava un sensore in grado di registrare immagini a 50 Mpixels in un design minimalista e pratico. L'X1D con due obiettivi relativamente compatti da 45 e 90 mm (circa 35 e 75 equivalenti) poteva essere trasportata in una piccola borsa ed essere usata comodamente sia per la fotografia di strada e sia su un treppiede per catturare paesaggi pieni di dettaglio.
Costruito in Svezia, il corpo in lega di alluminio non era solo elegante ma anche robusto e confortevole da impugnare, perlomeno a basse temperature. Sì, perché la prima sorpresa utilizzando l'X1D a temperature calde ed in particolare quelle tipiche delle estati nel sud d’Europa (oltre 30 gradi), era il calore insolito generato dal corpo. Forse, gli ingegneri Svedesi, non hanno dato molta importanza al fatto che nei climi più caldi la dissipazione del calore da parte del corpo avrebbe potuto essere forse un po’ eccessiva. L'elegante corpo in alluminio con il suo design minimalista è stato infatti concepito come dissipatore di calore per batteria, sensore e display. Tuttavia, l'X1D, che ho posseduto e utilizzato nelle estati calde dell'Italia meridionale, non ha mai avuto problemi a causa del surriscaldamento. I problemi che affliggevano l'X1D erano altri: il blocco della fotocamera, il pulsante di scatto che occasionalmente non era in grado di operare, l'autofocus lento e una complicata selezione dei punti di autofocus (mancanza di joystick) rendevano la fotocamera inaffidabile. Inoltre, un tempo di avvio molto lento (oltre 10-11 secondi) e un elevato consumo della batteria limitavano l’ uso rapido della fotocamera e hanno costretto all’acquisto di più di una batteria supplementare.
D'altra parte, gli obiettivi XCD forniti con la fotocamera erano otticamente eccellenti, sebbene soffrissero anche di alcuni difetti iniziali di produzione come il distacco degli anelli di gomma per la protezione dall’umidità e in alcuni casi di asimmetria in alcuni campioni. Le lenti XCD hanno un otturatore centrale incorporato che ha il vantaggio di consentire la sincronizzazione del flash a tutte le velocità, ma deve chiudersi, riaprirsi ed essere di nuovo armato per lo scatto successivo.
Scattare dà l'impressione che a essere usati siano sempre tempi lenti.
Il lungo black-out del mirino ha semplicemente contribuito a rafforzare questa sensazione. Inutile dire che le velocità dell'otturatore sono perfette. Alla fine, la consegna dei primi corpi fu molto lenta poiché Hasselblad fu sorpresa dall'enorme domanda.
Perché allora una fotocamera sicuramente problematica è stata così popolare? In primo luogo, la qualità dell'immagine era eccezionale. La scienza dei colori di Hasselblad non è seconda a nessuno e le immagini dalla fotocamera avevano semplicemente una qualità unica. Nonostante tutte le stranezze, la maneggevolezza era ancora eccellente e per il fotografo esperto la scelta delle modalità di esposizione e il touch menu offrivano semplicemente un'ottima esperienza.
Nel frattempo sono avvenuti alcuni cambiamenti chiave. La società cinese DJI ha acquisito una quota di maggioranza di Hasselblad, che ha iniettato il capitale necessario per sviluppare ulteriormente obiettivi e migliorare il firmware del corpo macchina. Hasselblad decise di assumere come responsabile della strategia un esperto fotografo e uomo d'affari malese, Ming Thein. Il suo contributo è stato importante per migliorare la fotocamera ed è stato fondamentale per ripristinare la fiducia nei prodotti Hasselblad.
L’ Hasselblad X1D II
Nel giugno 2019, Hasselblad ha annunciato l'X1D II una fotocamera migliorata ma in gran parte identica con il primo modello. Cosa c'è di nuovo nel secondo modello? La prima e più importante differenza è il prezzo che è stato notevolmente ridotto dai precedenti € 9500 per la X1D a circa € 6000 per il nuovo modello. Questa è ovvia una strategia di marketing per competere con i modelli Fujifilm 50R e 50S, che seppur meno sexy, si sono dimostrati più convenienti e affidabili. Inoltre, la maggior parte dei problemi che hanno interessato il primo modello sembrano essere risolti.
Alla fine di luglio, il caro amico Francesco Mazza di Cinesud (Cinesud mi ha consegnato una X1D II con lo scopo di farne una prova a lungo termine.
In occasione della giornata Hasselblad organizzata da FOWA e Cinesud a Matera per Hasselblad X1 D II con tracolla Leica strap e borsa Dothebag
celebrare il 50 ° anniversario dello sbarco sulla luna, abbiamo potuto testare l'X1D II e il nuovo dorso CVF50 II con il corpo 907.
Leggi anche la recensione e le prime impressioni sulla Hasselblad 907X + CFV II
La fotocamera funziona come il primo modello e si riscalda anch’essa!
D’altra parte come descritto da Vieri Bottazzini (https://www.vieribottazzini.com/2019/08/a-first-impression-hasselblad-x1d-ii-review.html) e Joe Colson (https://www.joecolsonphotography.com/2019/09/07/first-impressions-of-the-hasselblad-x1d-ii-50c-medium-format-camera/) la fotocamera è pronta in “appena” 4 sec (60% più veloce del modello precedente), il blackout del mirino è visibilmente ridotto e l’esperienza è quella di una fotocamera molto più veloce.
Non mi sembra che la messa a fuoco sia più rapida, ma il blackout è ridotto. In buone condizioni di luce la messa fuoco automatica è sufficientemente rapida per un uso generale (questa non è una fotocamera per i fotografi sportivi), ma a volte esita in condizioni di scarsa luminosità o con soggetti a basso contrasto. Il display LCD è ora più grande e l'esperienza touch screen è eccellente.
L'uso del touch screen come pad per cambiare il punto di messa a fuoco (già introdotto nel firmware per la prima iterazione dell'X1D) aiuta molto, sebbene un semplice joystick sarebbe stato un gradito miglioramento.
Il nuovo mirino OLED è più nitido, ma mostra un effetto moiré molto fastidioso, visibile sui tessuti e un color aliasing che può essere notato con bordi ad alto contrasto. Ho contattato il servizio Hasselblad inviando un video del mirino. Hanno testato altre fotocamere e hanno risposto che questo effetto è visibile in determinate condizioni e il problema sarà risolto da un aggiornamento del firmware
. Tuttavia, l'apparente perdita di risoluzione e il “fringing” su soggetti ad alto contrasto in una fotocamera di questa qualità, lascia perplessi. Hasselblad avrebbe potuto scegliere un OLED di qualità superiore alla pari con quelli della Nikon Z7, Panasonic S1 / S1r, LEICA Q2 o Canon EOS R, che hanno una risoluzione simile o superiore e non presentano frange di colore o moiré. L'EVF ha un “refresh” di 60 Hz (forse 120 Hz sarebbe stato molto meglio) e un ingrandimento maggiore di quello sull'X1D. Il display LCD è più grande del precedente e con chiarezza e luminosità eccellenti.
Bilanciamento del Bianco e Flash
Hasselblad è ben nota per la sua scienza del colore. Tuttavia, almeno nel primo firmware della nuova fotocamera, il bilanciamento del colore è un po’ freddo. I cieli blu hanno un eccesso di magenta e la calibrazione del bilanciamento del bianco sembra produrre immagini fredde in particolare in luce a incandescenza, con la tendenza a neutralizzare troppo i gialli e a dare una dominante blu. Questo ovviamente non è un problema quando si scatta in formato raw, ma data l'inclusione di JPEG, un WB più accurato sembra proprio necessario. Un'aggiunta nel firmware di una correzione WB calda o naturale in condizioni di scarsa luminosità risolverebbe il problema.
Con il sole, lo spostamento del bilanciamento del bianco è meno visibile, ma appare in ombre profonde e sotto un cielo nuvoloso.
L'X1D II dovrebbe avere l'opzione di misurare manualmente il bilanciamento del bianco. Attualmente, l'unica possibilità è selezionare una specifica temperatura di colore. Spero che un aggiornamento del firmware ripristini la possibilità di leggere un bilanciamento del bianco da una scheda grigia o una destinazione bianca e correggere i profili di colore.
In ogni caso la riposta di colore rimane eccellente.
Un'altra particolarità che era già presente nell'X1D è la mancanza di un rapido aggiustamento del bilanciamento del bianco in automatico (AWB) quando un flash viene utilizzato sulla fotocamera in presenza di luce artificiale (lampade al tungsteno o a fluorescenza).
Quando il bilanciamento del bianco è impostato su Auto in luce artificiale e il flash è utilizzato come fonte di luce principale, l'immagine visibile nell'EVF o LCD è corretta per compensare la sorgente di luce artificiale.
Tuttavia, quando la fotocamera scatta e il flash si attiva, l’ AWB non reagisce per aggiustare la temperatura sulla luce flash (temperatura più elevata della luce artificiale) e pertanto l'immagine risultante ha una forte dominante blu.
Ciò può essere facilmente corretto in RAW, ma meno facilmente in JPG. La soluzione è impostare manualmente il bilanciamento del bianco su "Flash" per ottenere un'immagine correttamente bilanciata, ma questo comporta vedere nell’ EVF un'immagine con una forte dominante gialla (se lavoriamo in luce al tungsteno).
Questo naturalmente non è rilevante alla luce del sole quando la fotocamera è impostata su AWB con il flash utilizzato per riempire le ombre, giacché la temperatura di colore è più o meno uguale. Ho testato sia un flash Nikon SB900 sia un G1 Vodox per Nikon.
Suppongo che ci sia un limite dovuto all'otturatore centrale e alla sincronizzazione del flash, che impedisce alla fotocamera di correggere rapidamente il bilanciamento del bianco quando impostato su AWB.
Ancora una volta lo scatto in modalità manuale e l'utilizzo del bilanciamento del bianco in manuale possono superare il problema e produrre piacevoli immagini/ La modalità iTTL funziona con il Godox V1. Sotto è descritto dal manuale in Inglese l’uso della fotocamera con il flash.
Interfaccia e Batteria
La reattività è nel complesso molto migliore e nel corso di un mese di utilizzo, non ho riscontrato i frequenti blocchi e la mancanza di risposta dell'otturatore che ho avvenivano abbastanza spesso con l'X1D.Il menu è rimasto sostanzialmente lo stesso, ma la possibilità di accedere direttamente a più voci è stata estesa e l'esperienza rimane eccellente.
D’altro canto il pulsante di scatto è molto sensibile e non è raro scattare foto accidentali, poco male.
Un altro sviluppo positivo è il ridotto consumo di energia. Dopo un mese di utilizzo, la mia impressione è che l'X1D II risparmi energia rispetto alla X1D.
Con una sola batteria di ricambio, riesco a gestire una giornata di riprese in condizioni normali senza preoccuparmi di esaurire la batteria così rapidamente come nell'X1D.
Anche l'esaurimento passivo della batteria quando la fotocamera è spenta è ridotto.
La ricarica tramite la porta USB offre la possibilità di ricaricare l’alimentatore durante le pause e questo è un grosso miglioramento soprattutto per coloro che si trovino in aree dove non esiste una vicina fonte di alimentazione.
Il doppio carica batterie è anche un accessorio eccellente: si può mantenere una batteria nella fotocamera ricaricabile tramite USB e due batterie da caricare durante la notte per un’autonomia significativamente prolungata.
I modelli demo sono forniti senza tracolla e quindi non posso commentare sulla qualità e comfort. Uso comunque le tracolle LEICA sulle mie macchine fotografiche e le trovo comode e robuste. Anche il materiale dell'impugnatura sul nuovo modello è stato modificato.
La vecchia copertura offriva forse una presa leggermente migliore, ma tendeva a staccarsi dal corpo forse anche come conseguenza del riscaldamento della lega d’alluminio. Il nuovo materiale sembra aderire più saldamente al corpo e offre una trama sufficiente per garantire una presa sicura e confortevole. Infine, il rivestimento dell’oculare sembra essere realizzato con un materiale gommato leggermente diverso.
Quello nella X1D tendeva a mostrare i primi segni di deterioramento, mentre quello nuovo sembra essere più robusto. Oltre ai piccoli problemi, molti dei quali possono essere risolti con un aggiornamento del firmware, credo che la fotocamera sia notevolmente migliorata rispetto al modello precedente. E’ quindi la X1D II una fotocamera migliore rispetto alle fotocamere full-frame da 35 mm? La risposta non è univoca.
La recente generazione di fotocamere mirrorless dotate di CMOS retroilluminato possono eguagliare la risoluzione e addirittura migliorare le prestazioni della X1D II ad ISO elevati (impressione personale dai confronti con una Panasonic S1r con obiettivo da 50 mm 1,4).
Le fotocamere full frame di ultima generazione offrono eccellenti funzionalità video (non conosciamo ancora le caratteristiche video della X1D II) e sono sicuramente molto più veloci. Quindi, perché dovremmo acquistare una X1D II?
Forse per le stesse ragioni che rendono LEICA un oggetto desiderabile. Il marchio, la squisita qualità di fabbricazione, le ottiche, ma soprattutto la soddisfazione nel possedere un prodotto di nicchia e l'immediatezza con cui queste fotocamere possono essere utilizzate dal proprietario esigente per semplificare il processo fotografico. Questa non è una fotocamera che può essere paragonata a quelle che mirano a essere strumenti a 360 °che sfoggiano perfezione elettronica.
L’Hasselblad X1D II è essenziale in molte funzioni e tuttavia moderna con la sua interfaccia ed eccellente ergonomia. Dopo tutto, ciò che conta è la sensazione di usare uno strumento ben realizzato che non si frappone tra te e la foto che stai per scattare.
Questa era la X1D e questa è anche la X1D II con una velocità e una funzionalità migliorata.
La Fujifilm GF 50R è forse uno strumento più affidabile rispetto alla prima X1D, ma è solo un'altra tipica fotocamera digitale leggermente sovradimensionata. L'X1DII sembra aver risolto la maggior parte dei suoi problemi precedenti ed è una fotocamera unica per coloro che amano la semplicità e non si preoccupano di rallentare mentre cercano immagini del mondo.
Gioventu’ amichevole in S. Francisco
Altre immagini
Tokyo Central Train Station
Case Scilla
Flash con AWB
Flash con WB manuale
Flash & Daylight WB
Il famoso orologio al S. Francis Hotel. S. Francisco
English Version:
In a rapidly evolving world such as that of digital camera technology, it is not common to see products that radically change the way we approach photography. When the Hasselblad X1D was introduced in 2016, it changed medium format (or more precisely, digital medium format) photography. A sleek mirrorless camera not much larger or heavier than a digital Leica M and even smaller than many digital SLRs, hosted a sensor capable of recording images at 50 Mpixels in a minimalistic and purposeful design. The X1D with two relatively compact lenses a 45 and a 90 mm (about 35 and 75 equivalent) could be carried out in a small bag and be handheld comfortably on the street or used on a tripod to capture detailed landscapes. Built in Sweden the aluminum alloy body was not only elegant, but also robust and comfortable to hold, at least in cold temperatures. Yes, because the first surprise when using the X1D at warm (over 30 degrees) temperatures, was the unusual heat generated by the body. Granted, it probably never occurred to the Swedish engineers that in warmer climates heat dissipation by the body could be uncomfortable. The sleek aluminum body with its minimalistic design was conceived as the heat sink for the battery, sensor and display. Yet, the X1D, which I owned and used extensively in the south Italian (Calabrian) summers, never had a problem because of overheating. The problems that plagued the X1D were others: camera lock ups, shutter button that occasionally would be unable to fire, slow autofocus and a complicated selection of autofocus points (no joystick) made the camera unreliable. In addition, a very slow (over 10-11 sec) startup time and high battery consumption limited a rapid use of the camera or required bring along several batteries.
On the other hand, the XD lenses that came with the camera were optically excellent, albeit they also suffered from some production glitches such as detaching rubber rings around the mount and in some cases asymmetry in some samples. They all have a central shutter built-in, which has the advantage of allowing flash sync at all speeds, but it has to close, reopen and being cocked again for the next shot. Firing and re-cocking gives the impression of shooting always at slow shutter speeds and the viewfinder long blackout simply helped reinforcing this feeling. Needless to say, the shutter speeds were all fine. Finally, delivery of the first bodies was very slow as Hasselblad was surprised by the huge demand for the camera.
Why then was a flawed camera so popular? Image quality for one was outstanding. Hasselblad color science is second to none and the images out of the camera had simply a unique quality. Despite all the quirks, handling was still excellent and for the knowledgeable photographer the choice of exposure modes and the user friendly touch menu would simply deliver a great user experience.
A few key changes happened meanwhile. The giant Chinese firm DJI acquired a majority stake in Hasselblad, which injected needed capital to further develop lenses and improve the body firmware. Hasselblad hired an experienced Malaysian photographer and businessman, Ming Thein as head of strategy. His input helped improving the camera and was instrumental for several customers myself included to build back confidence in the Hasselblad products.
The X1D II
In June 2019, Hasselblad announced the X1D II an improved but largely identical camera with the first model. So what’s new with the new model? The first and most important difference is the price that has been cut significantly from the previous €9500 for the X1D to about €6000 for the new model. This is an obvious marketing strategy to compete with the Fujifilm models 50R and 50S, which albeit less sexy, have proven to be more affordable and reliable. In addition most of the issues that affected the first model appear to be resolved.
At the end of July, I received a demo model from Francesco Mazza and his crew at Cinesud (http://cinesud.it) with the purpose to make a long-term test. In occasion of the Hasselblad day celebrating the 50th anniversary of the moon landing we could test the X1D II and the new back CVF50 II with the 907 body (https://www.cinesud.it/blogs/notizie/presentazione-della-nuova-hasselblad-907x-cfv-ii). The camera operates essentially like its predecessor and gets warm as well! However, as pointed out by Vieri Bottazzini (https://www.vieribottazzini.com/2019/08/a-first-impression-hasselblad-x1d-ii-review.html) and Joe Colson (https://www.joecolsonphotography.com/2019/09/07/first-impressions-of-the-hasselblad-x1d-ii-50c-medium-format-camera/) the start-up time is basically cut in half (4 sec) the viewfinder blackout is visibly reduced and the experience is of an overall faster camera.
I did not have the perception of a faster autofocus in good light is sufficiently fast for a general use (this is not a camera for sport photographers), but it sometimes hunts in very low light or with low-contrast subjects.
The LCD is now larger and the touch screen experience excellent. The use of the touch screen as a pad to change the focusing point (already introduced in the firmware for the first iteration of the X1D) helps greatly, although a simple joystick would have been a very welcome improvement. The new OLED finder is sharper but my sample shows a very annoying moiré, visible on textiles, and color aliasing/fringing that can be noticed at high contrast edges. I have contacted the Hasselblad service on this point sending a video of the viewfinder. They did test other cameras and replied that this effect is visible under certain conditions and the issue will be fixed by a firmware upgrade. Nevertheless, the apparent loss in resolution and fringing upon focusing on high contrast subjects makes one wonder why for a camera of this quality, Hasselblad could have not selected a better OLED on par with those of the Nikon Z7, Panasonic S1/S1r, LEICA Q2 or Canon EOS R, which have similar or higher resolution and have no color fringing or moiré. The EVF has a refresh rate of 60 Hz (perhaps 120 Hz would have been much better here) and a higher magnification than that on the X1D. The LCD is larger that the previous and with excellent clarity and luminosity.
AWB and Flash
Hasselblad is well known for its color science. However, at least in the first firmware of the new camera, the color balance is a bit on the cool side. Blue skies have a bit too much magenta and the calibration of the WB seems to produce cool images particularly in incandescence light, with tendency to neutralize yellows too much with the result of a blue dominant. This is obviously not a problem when shooting RAW, but given the inclusion of JPEG, a more accurate WB would be welcome. A firmware addition of a warm or natural WB correction in low light would correct the problem. In sunny, daylight the WB shift is less visible, but it does appear in deep shadows and under cloudy skies. The X1D II should have the option to measure WB off a white/gray card. Currently, the only choice is to select manually a color temperature from the manual WB. I do hope that a firmware upgrade will restore the possibility to read a WB from a grey card or white target and correct the color profiles.
Overall, the color response and the gradation remain excellent.
Another quirk that was already present in the X1D is the lack of a rapid AWB adjustment when a flash is used on the camera as main light source under artificial (tungsten or fluorescence) light. When the flash is used as the main light source and the WB is set on Auto, the image visible in the EVF is corrected to compensate for the artificial light source, however, as the flash fires the camera AWB does not react to readjust to the higher flash light temperature and the resulting image has an strong blue cast. (see additional images) Again this can be corrected in RAWs. The solution is to set the WB to “Flash” obtain a correctly balanced image, but use a yellowish viewfinder image to frame and focus. This is not relevant in daylight when the camera is set to AWB with the flash used to fill in shadows. I tested this both with a Nikon SB900 flash and with a newer Godox V1 for Nikon. I assume there is a limitation due to the central shutter and the flash trigger, which prevents the camera from rapidly correcting the WB when set to AWB. Again shooting in manual mode and using manual WB can overcome the problem and images are pleasant. The iTTL mode works well enough with the Godox flash, naturally within a certain range of
exposures. Below is an excerpt from the camera manual about the use of flash[1].
Interface and Battery Life
The menu has remained essentially the same, but the possibility to directly access key items has been extended and the experience remain excellent. The responsiveness is overall much better and over a month of use, I have not experienced the frequent lock ups and lack of shutter response that I often had with the X1D. The shutter release button is more sensitive than the one on the X1D and it is not uncommon to take accidental shots. Another good development is the reduced battery consumption. After one month of use, my impression is that the X1D II uses less power and with only one extra battery, I can go through a day normal shooting day without worrying to exhaust the battery so quickly as in the X1D. Also battery exhaustion when the camera is off is reduced. Charging via the USB port offers the possibility to top up the battery during pauses. I feel that this is a major improvement especially for those who are out in areas without power supply. The double battery charger is also an excellent accessory: one can keep an extra spare charged in the camera by USBand two batteries to be charged overnight for long and intense shooting sessions.
The demo models are provided without a strap and therefore I cannot comment on the quality and comfort of it. I use anyway LEICA rope straps on my cameras and find them strong and comfortable. The grip material is also changed on the new model. The older rubber-like cover offered perhaps a slightly better grip, but tended to detach from the body perhaps also as a consequence of the body warming up significantly. The new material seems to adhere more firmly to the aluminum body and offers enough texture to secure a safe and comfortable grip. Finally, the viewfinder eyepiece seem to be made of a slightly difference rubberized material. The one in the X1D tended to show early sign of deterioration, whereas the new one appears to be more robust. Beside the small problems, many of which can be resolved by a firmware upgrade, I find that the camera is significantly improved over the previous model.
Is the X1D II so much better than 35mm full frame cameras? There is not a univocal answer. The recent breed of mirrorless cameras equipped with back- illuminated CMOS can match the resolution and better the X1D II high ISO performance (personal impression from comparisons with a Panasonic S1r with 50 mm 1,4 lens). Latest generation full frame cameras offer excellent video features (we do not yet know what video capabilities the X1D II will have) and they are certainly much faster. So, why should one buy an X1D II?
Friendly Youth in S. Francisco
Perhaps much of the same reasons that makes LEICAs an object of desire. The brand name, the exquisite manufacture quality, the lenses, but above all the pride of ownership and the immediacy by which these cameras can be used by the discerning owner to simplify the process of taking photographs. This is not a camera that can be compared to those built to be all-around tools, sporting electronic perfection. The Hasselblad X1D II is essential and yet modern with its interface and excellent ergonomics. After all, what counts is the feeling of using a well crafted instrument that does not come in between you and the photo your are about to take. This was the X1D and this is also the X1D II with an improved speed and better functionality. The Fujifilm GF 50R is perhaps a more reliable tool than the first X1D was, but it is just another slightly oversized typical digital camera. The X1DII seems to have solved most of its predecessor problems and it is a unique camera for those enjoying simplicity and do not mind to slow down when imaging the world.
Other images
1Tokyo Central Train Station
Flash with manual WB
Flash with AWB
Figure 2 Flash & Daylight WB
The Iconic Clock at S. Francis Hotel. S. Francisco
Houses Scilla
[1] FLASH AND STROBE SETTINGS: The X1D Camera can be used together with the following Nikon Flashes in TTL mode: SB-300 SB-500 SB-700 SB-900 SB-910 General information When using the A or S setting together with flash, the exposure requirements of the camera will dominate which might produce slow shutter speeds indoors, for example, requiring the use of a tripod. If P is selected instead, a shutter speed of 1/60 or faster is automatically chosen by the camera enabling the camera to be hand held…Rear sync is a useful feature used either for effect or to produce a more ‘natural’ look when combining long exposures involving light trails and flash. To make flash exposure tests use the flash measure function. Notes and WARNINGS! Only Nikon Flash units listed above and specially adapted for use with the X1D or Nikon compatible flashes can be connected to the hot-shoe of the camera. Note! Do not attempt to connect a flash unit dedicated for use with another camera brand via the hot shoe. The flash unit and / or camera could be damaged. Note! If using flash/strobe as the main light source and 1/800s or shorter shutter speed, remember to turn off the True Exposure function.
by Pierluigi Nicotera
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